A 14 anni gli chiedono di arbitrare una partita di basket e lo ricoprono di insulti alcuni dei quali a sfondo razzista.
Siamo nei giorni delle infinite polemiche Acerbi- Jesus, in merito all’insulto a sfondo razziale del giocatore interista nei confronti dell’avversario partenopeo, che stanno riempendo i giornali, mentre in un campo di basket della provincia padovana si consuma un episodio ancor più grave (se possibile) perché si riferisce a una partita di pallacanestro di under 13.
L’episodio: la cornice è quello di una partita under 13 tra Pro Pace Mortise e Olimpia Camposampiero, diventato teatro di una vergognosa dimostrazione di intolleranza. In mancanza della convocazione di un arbitro ufficiale (come spesso capita nelle partite giovanili), la partita si è svolta grazie alla disponibilità di Sada, di appena 14 anni, membro della giovanile di casa. Ma il colore della sua pelle è stato motivo di insulti (tra i tanti altri) da parte di alcuni tifosi della squadra ospite, che hanno iniziato a lanciare offese razziste. L’episodio non è stato un caso isolato, ma si è ripetuto più volte durante la partita, creando un clima di tensione e disagio.
Di fronte a tale barbarie, i genitori della squadra di casa hanno reagito con fermezza e dignità, decidendo di scrivere una lettera alla Federazione Italiana Pallacanestro per segnalare l’accaduto. L’eco di questo episodio di razzismo ai danni di un ragazzo così giovane, che avrebbe dovuto godere della semplice gioia del gioco e dello sport, ha attraversato le colonne dei diversi quotidiani locali, riportando la profonda delusione provata dal ragazzo a fine partita.
La vicenda riporta alla memoria un altro episodio grave, sempre nella padovana, quando un genitore durante una partita di basket disse a una ragazzina che stava arbitrando: “Devi fare la fine della Cecchettin“.
Adesso è chiaro perchè la vicenda che riguarda Acerbi non va sottovalutata derubricandola a semplice “insulto” (come se insultare in campo faccia parte del gioco) ma è lo specchio di una strisciante sotto cultura sportiva che va contrastata a tutti i livelli?