DAZN, la piattaforma di streaming che detiene i diritti della Serie A fino al 2029, è al centro di una riorganizzazione interna che include un aumento dei costi degli abbonamenti e significativi tagli al personale. Queste mosse, volte a ridurre i costi di gestione, stanno sollevando preoccupazioni sulla capacità della piattaforma di mantenere la qualità dei suoi contenuti.
Secondo quanto riportato da Italia Oggi, DAZN sta attuando una serie di misure per far quadrare i conti, tra cui l’aumento del costo dell’abbonamento, avvenuto all’inizio di quest’anno, e i tagli al personale. Tra i professionisti che hanno lasciato l’azienda figurano Federico Casotti, responsabile dell’area extra-dirette, e Marco Cattaneo, che si sposterà verso Eurosport per le Olimpiadi di quest’estate. Anche Stefano Borghi e vari ex calciatori come Ferrara, Matri, Pazzini e Toni sono stati colpiti dai tagli.
Paolo Ziliani, noto giornalista sportivo, ha criticato aspramente queste misure. In un articolo, Ziliani ha dichiarato: “DAZN licenzia giornalisti e opinionisti, cancella programmi e impoverisce l’offerta: aumenti del 20%”. La sua critica si concentra non solo sui licenziamenti, ma anche sulla qualità complessiva del servizio offerto ai clienti. “Solo da noi poteva succedere che il calcio legasse i suoi destini alla piattaforma streaming made in England in conclamata difficoltà: abbonati e ascolti sono in spaventoso calo e ora si tenta di far pagare il conto licenziando a man bassa e spillando soldi alla gente che non ha alternativa, pagare o darsela a gambe.”
Ziliani ha inoltre fatto riferimento a un episodio avvenuto circa un anno fa, durante il programma “Tutti bravi dal divano” su DAZN, in cui il portiere della Juventus, Szczesny, aveva espresso la sua preferenza per restare lontano dalla televisione dopo la fine della sua carriera calcistica, suscitando imbarazzo tra gli opinionisti presenti. Questo aneddoto viene utilizzato per sottolineare la mancanza di attrattiva e di valore percepito per i contenuti extra-partita offerti dalla piattaforma.
DAZN si concentrerà quasi esclusivamente sugli eventi live, rinunciando ai contenuti di approfondimento, che cercherà in parte di recuperare attraverso una partnership con Radio TV Serie A, una collaborazione con la Lega Serie A e RDS. Tuttavia, Ziliani esprime dubbi sulla capacità di DAZN di mantenere un livello adeguato di qualità e attrattiva per gli abbonati.
Il piano di ristrutturazione di DAZN include anche la cancellazione di programmi non direttamente legati alla trasmissione delle partite. “Chi ha cambiato idea già oggi a proposito dei programmi che su DAZN sono stati proposti in questi anni a corredo delle telecronache delle partite e degli eventi sportivi in diretta è stata la stessa DAZN”, scrive Ziliani, sottolineando la decisione della piattaforma di dedicarsi esclusivamente all’evento-partita, con ampi pre e post, eliminando tutti i programmi e le trasmissioni di contorno.
Ziliani esprime anche solidarietà ai professionisti colpiti dai licenziamenti e critica duramente la gestione economica del calcio italiano e la sua dipendenza da DAZN. “La domanda da un milione di dollari, anzi di euro, che a me sorge spontanea è la seguente: a voi sembra normale che i mammasantissima del calcio italiano abbiano legato il proprio destino e le proprie fortune per i prossimi cinque anni, dopo i disastrosi primi tre, a una piattaforma streaming, DAZN, in evidente e conclamata difficoltà?”
Le critiche di Ziliani mettono in luce le sfide e le controversie che DAZN sta affrontando in un mercato sempre più competitivo e difficile. Con un futuro incerto e molte questioni aperte, la piattaforma dovrà lavorare duramente per riconquistare la fiducia e la soddisfazione dei suoi abbonati, mentre il calcio italiano continua a navigare in acque tempestose.