Il geo-blocking è una tecnica che limita l’accesso ai contenuti digitali basandosi sulla posizione geografica dell’utente. Questo implica che una partita di calcio della Serie A, ad esempio, può essere accessibile solo in Italia, mentre viene bloccata altrove.
Ultime Novità sul Geo-Blocking nella Serie A
Recentemente, il Parlamento Europeo ha votato a Strasburgo una risoluzione per rivedere le norme sul geo-blocking. La risoluzione, pur non essendo vincolante, ha ricevuto 376 voti a favore, 111 contrari e 107 astenuti. I deputati hanno evidenziato la necessità di modernizzare il settore audiovisivo, rispondendo così alle mutate aspettative dei consumatori per quanto riguarda disponibilità, accessibilità, flessibilità e qualità dei contenuti, incluso l’accesso transfrontaliero agli eventi sportivi e ai cataloghi online.

Il geo-blocking quanto durerà ancora?
Questa iniziativa ha generato un ampio dibattito, soprattutto nel mondo del calcio. Mentre si riconosce il bisogno di una maggiore disponibilità transfrontaliera dei contenuti, vi è anche la preoccupazione che estendere le norme del geo-blocking al settore audiovisivo possa portare a una significativa perdita di entrate, minacciando gli investimenti in nuovi contenuti, riducendo la diversità culturale dei contenuti, diminuendo i canali di distribuzione e, in ultima analisi, aumentando i prezzi per i consumatori. Il Parlamento ha quindi richiesto ulteriori valutazioni sull’impatto di tali cambiamenti, chiedendo un calendario realistico per permettere al settore di adattarsi, pur mantenendo la diversità culturale e la qualità dei contenuti.
Posizione della Serie A sul Geo-Blocking
Luigi De Siervo, a.d. della Lega di Serie A, ha espresso il suo sostegno alla decisione del Parlamento Europeo, che ha respinto la richiesta di includere i contenuti sportivi e cinematografici nella revisione del regolamento sul geo-blocking prevista per il 2025. “Accogliamo con soddisfazione l’esito… che ha riconosciuto la peculiarità dei servizi Audio Visual,” ha detto De Siervo, aggiungendo che l’abolizione del geo-blocking avrebbe impattato negativamente sui consumatori aumentando i prezzi.