Nell’estate rovente delle Olimpiadi della discordia e dei grandi cambiamenti (sotto la supervisione di Palazzo Chigi) nel mondo del calcio, si intravede una luce in fondo al tunnel nel quale l’Associazione Italiana Arbitri si è impaludata.
Il tema è quello scottante delle elezioni, a tutti i livelli, delle giacchette nere. Dopo la bocciatura dall’Ufficio Legale Federale della proposta portata tragicomicamente a voce (e non è una metafora) dal presidente Pacifici e dal vicepresidente Zaroli ad uno dei legali in quota FIGC, il Comitato Nazionale (il massimo organo rappresentativo dei fischietti) ha elaborato delle modifiche alla bozza della Commissione Esperti Legali dell’AIA stessa.
Tutto liscio? Mica tanto, se è vero che le limature approvate dal Comitato Nazionale sono passate a larga maggioranza, ma non all’unanimità.
Tanto più che questa nuova mozione, che recepisce gli ormai famosi principi informatori di CONI e FIGC e accoglie le istanze dei Rappresentanti delle Consulte (eletti per ogni regione dalle singole sezioni), è successiva a quella recapitata a tutti i presidenti sezionali dalla segreteria, su input di Pacifici e Zaroli.
La buona notizia per gli arbitri e per il calcio, dunque, è che c’è una proposta di sistema elettorale che raccoglie principi e istanze della base, quella meno buona è che nel board dell’AIA non c’è unità di intenti. E dunque si andrà a maggioranza.
La questione più interessante della nuova proposta riguarda la rappresentatività garantita alle sezioni in una sistema a base regionale (viceversa, c’era il timore che molte sezioni non potessero esprimere un eletto palesando un potenziale vulnus di rappresentanza).
Le modifiche, inoltre, impongono un paletto di almeno ⅔ dei voti validi per la rielezione oltre il terzo mandato consecutivo per i componenti del CN, indipendente dalla funzione assunta,
In sostanza, chi ha già svolto all’interno del Comitato Nazionale tre mandati consecutivi, indifferentemente dal ruolo di componente, Vice Presidente o Presidente, se sarà candidato dovrà far ottenere alla sua lista il 67 % dei voti per poter essere eletto.
Che succede ora? Domani 5 Agosto il Comitato Nazionale Allargato (i 9 membri più i Rappresentanti delle Consulte di cui sopra), discuterà e, salvo colpi di scena, dovrebbe approvare le nuove modifiche che poi verranno presentate al Consiglio Federale per la vidimatura definitiva.
Se il Consiglio Federale, secondo quanto stabilito dall’art.2 del regolamento dell’AIA, non dovesse approvare queste nuove mozioni, dovrà inviare entro 90 giorni all’AIA stessa le modifiche, indicandone contestualmente i criteri.