L’ultimo capitolo, ma solo in ordine di tempo, del romanzo del calcio italiano riguarda i dossier a carico di Gabriele Gravina che, secondo diversi quotidiani, sarebbe oggetto di accertamenti da parte della procura di Roma.
Il caso riprende lo scandalo emerso in questi giorni sui dossier ad opera del giudice antimafia, Antonio Laudati, e del luogotenente della Guardia di finanza, Pasquale Striano riguardanti politici, vip e sportivi. Tra questi, come rivelato da La Verità, anche il presidente della FIGC Gabriele Gravina: a lui si arriva dopo che alcune ricerche da condotte da Laudati e Striano si sono concentrate sulla ISG, azienda che opera nei diritti delle trasmissioni sportive, e su Chiara Faggi, avvocato della Lega Pro.
Proprio il bando dei diritti TV della Lega Pro nel 2018 è al centro delle attenzioni degli inquirenti, nonostante la natura illegale dei dossier, della Procura di Roma; indagini che coinvolgono Gravina in quanto all’epoca presidente della stessa Lega Pro.
La Serie A è il vero dossier di Gravina
Nel frattempo però lo scontro tra serie A nelle ultime settimane ha raggiunto livelli quasi critici.
Il 26 febbraio, Lorenzo Casini, presidente della Serie A, ha manifestato apertamente la propria insoddisfazione: “L’assemblea della Serie A non è rimasta soddisfatta dalle priorità segnalate dalla FIGC”. Evidente la netta divergenza di opinioni sulla gestione e rappresentanza nel calcio italiano. Gravina, invece, ha difeso l’attuale struttura il giorno seguente, sottolineando come, a livello europeo, il peso della Serie A nella governance sia in linea con altri campionati: “In Italia c’è una sostanziale parità tra peso e rappresentanza”.
Scaroni e De Laurentiis: Voci Critiche da Milano e Napoli
Paolo Scaroni, presidente del Milan, ha evidenziato un altro aspetto di questo conflitto, quello economico-finanziario, evidenziando la discrepanza tra il contributo della Serie A e il suo effettivo potere decisionale: “La Serie A finanzia l’intero calcio italiano, ma nella FIGC rappresenta solo il 12%”. In una direzione diversa, ma altrettanto critica, Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha portato l’attenzione sull’accessibilità del calcio, proponendo un modello di trasmissione gratuita: “Deve essere gratis per tutti. Se vuoi recuperare pubblico devi andare in diretta tv gratis. E tu come imprenditore devi essere quello che sa raccogliere una pubblicità gigantesca. E conta anche come fai vedere il calcio. Non solo negli stadi, che in Italia sono fatiscenti e non confortevoli per il pubblico. Parlo anche della tv: non è possibile che in Formula 1 le immagini mi facciano quasi credere di essere al posto del pilota e nel calcio non sia così”
Lotito: Una Battaglia per la Riforma
La posizione più radicale è stata espressa da Claudio Lotito, presidente della Lazio. Il 1° marzo, ha annunciato una battaglia legale contro la FIGC, con l’obiettivo di riformare profondamente la struttura del calcio italiano: “Gli facciamo causa… La Lega di Serie A è marginale, quella di Serie C decisiva: ma stiamo scherzando?”. Lotito ha sottolineato il bisogno impellente di rivedere il sistema di rappresentanza e governance, mirando a una maggiore autonomia e influenza per la Serie A, in stile Premier League.